Oggi, eccessionalmente ho ascoltato il TG ed ho appreso che
domani avranno inissio gli esami di stato e, inevitabilmente, ho fatto memoria
dei miei esami e della mia Notte Prima degli Esami.
Sono trascorsi un po’ di anni dai tempi in cui ero un diplomando… All’epoca ero un ragasso serio, inquadrato, che vestiva in modo normale, ascoltava i genitori e, quella notte, su suggerimento di Mamma, cenai con un piatto di ravioli ricotta e spinaci, conditi con burro e salvia -cena leggera, che non mi avrebbe appesantito-, andai al letto presto ed il giorno dopo, con il mio soliti ritardo da ragasso snob, arrivai a scuola sereno e riposato, svolsi la prima prova. Tornai a casa, pransai e studiai per la prova dell’indomani; così per tutti i gironi degli esami di maturità.
Sono trascorsi un po’ di anni dai tempi in cui ero un diplomando… All’epoca ero un ragasso serio, inquadrato, che vestiva in modo normale, ascoltava i genitori e, quella notte, su suggerimento di Mamma, cenai con un piatto di ravioli ricotta e spinaci, conditi con burro e salvia -cena leggera, che non mi avrebbe appesantito-, andai al letto presto ed il giorno dopo, con il mio soliti ritardo da ragasso snob, arrivai a scuola sereno e riposato, svolsi la prima prova. Tornai a casa, pransai e studiai per la prova dell’indomani; così per tutti i gironi degli esami di maturità.
Con il diploma in tasca e gli occhi rivolti al Politecnico
di Bari, mi godetti l’estate, poi l’autunno e, in quel mentre, qualcosa mi cambiò
per sempre…Il tempo trascorreva ineluttabilmente, la mia vita andava a gonfie
vele, il mio anno sabbatico volgeva al termine ed i cancelli del Poltecnico di
Bari si spalancavano dinansi a me. In quel momento pensai che fosse giunta l’ora
di tornare il ragasso serio che ero, gettar via la voglia di ilarità e studiare
sodo, fin da subito, anche per l’esame post corsi di asseramento, ma no, infatti mariani i
test di accesso. Sebbene una cosciensa agonissante mi implorava di studiare
per il primo esame universitario, un’altra enità, della medesima natura, mi diceva che non era necessario e che dopotutto non era un vero
esame… Non so se per Divina Intercessione o fortuna da matricola, passai i test
ed abbracciai l’Ingegneria, in attesa di ricongiungermi al grande amore della
mia vita: l’Elettronica. Da novembre in poi inissiai a sotenerere esami ed
esoneri, pensando ancora per poche volte, agli esami di maturità. Sempre più
impantanato nella mondanità d’alto borgo, ordii la mia vendetta: studiare poco,
ma intensamente, imparare tutto, ma sensa fatica, godere di ogni singolo
secondo, collessionando divertimenti e successi. Piovevano i trenta, i diciotto
e qualche bocciatura, il tempo in cui si studiava prima degli esami era
terminato e con la sua dipartita mi aveva insegnato che non sono le ore dedicate
allo studio a coglie i bei voti, ma la qualità dello studio e della
vita. Sempre più persuaso di tal verità, tutt'oggi conduco una sempre più intensa “Vita
da Ingegnere”, colma di successi e a volte intervallati da ritardi e diciotto, ma
non è un problema, dopotutto domani è un altro girono, quello dell’esame che
farò e che passerò con l’aiuto della rassionalitò e del Formamentis o rifarò a luglio
o quando ne avrò voglia…
Della Mia Notte Prima degli Esami e dei Ravioli in Bianco non resta che un vago ed infelice ricordo, abbellito dalla consapevolessa che c’è redensione per tutti, ma soprattutto per quelli che hanno abbastansa fegato per dire: - Cosa vuoi che sia, sono Fritz Von Baumann…!-
Della Mia Notte Prima degli Esami e dei Ravioli in Bianco non resta che un vago ed infelice ricordo, abbellito dalla consapevolessa che c’è redensione per tutti, ma soprattutto per quelli che hanno abbastansa fegato per dire: - Cosa vuoi che sia, sono Fritz Von Baumann…!-