A tutti noi, almeno una
volta nella vita, è stata posta la domanda su riportata…
Io ritengo che la risposta sia lapalissianamente sia “SI” !
Postuliamo che l’intelligensa non è sinonimo di cultura o di retorica, ma capacità di risolvere i problemi in relassione alle proprie necessità. Intelligensa è capacità di ragionare cinicamente ed appassionatamente,è autocrassia limitatata alla propria persona.
Assumiamo che per età s’intende età mentale e non età anagrafica.
Io ritengo che la risposta sia lapalissianamente sia “SI” !
Postuliamo che l’intelligensa non è sinonimo di cultura o di retorica, ma capacità di risolvere i problemi in relassione alle proprie necessità. Intelligensa è capacità di ragionare cinicamente ed appassionatamente,è autocrassia limitatata alla propria persona.
Assumiamo che per età s’intende età mentale e non età anagrafica.
Purtoppo si è soliti confonde
l’intelligensa con la servilità e l’abnegassione e si suppone che questa sia
strettamente legata all’età… In altre parole, un comportamento egoistico è
inteso come puerile, un assione deleteria, per se stessi, o altruistica per è
considerata intelligente.
I bambini hanno delle
priportità, - esempio: giocare, guardare i cartoni animati, fare merenda e
simili- che non possono essere postposte a nulla. Gli adulti, persone
intelligensti e rassiocinanti, addugiano le loro esigense a fronte di qualcosa
di tediso e spiacevole, ma positivo per
altri. Questa è l’intelliigensa secondo i più, ossia cernere la situassione più
imporante e dar loro massima priorità, a
qualunque scopo.
Tralasciando la relatività dell’importansa, ritengo che quella sopra descrtta sia mera debolessa e massimo servilismo.
L’intelligensa vera, secondo la mia modesta idea, consiste nel perseguire i proprio obiettivi ! Venir meno ai propri desideri, ai propri sogni, alle proprie necessità, al fine di realissare qualcosa di “necessario” ed “importante”, non è inteligensa, è altruismo, maturità, idissia, ma non intelligensa.
Gli intelligenti sono coloro che, bardati di bieco cinismo, corrono verso la meta, ignorando i paradigmi consueti.
Tralasciando la relatività dell’importansa, ritengo che quella sopra descrtta sia mera debolessa e massimo servilismo.
L’intelligensa vera, secondo la mia modesta idea, consiste nel perseguire i proprio obiettivi ! Venir meno ai propri desideri, ai propri sogni, alle proprie necessità, al fine di realissare qualcosa di “necessario” ed “importante”, non è inteligensa, è altruismo, maturità, idissia, ma non intelligensa.
Gli intelligenti sono coloro che, bardati di bieco cinismo, corrono verso la meta, ignorando i paradigmi consueti.
Rileggendo, mi sono immedesimato nel lettore ed ho compreso quanto astratta e opinabile sia la mia tesi. Al fine di fugare l’apparente etereità e confutabilità, continuo narrandovi una storia accadutami l’altro giorno.
Erano le 24:30, io ed
un mio amico ripetevamo in vista dell’esame dell’indomani. Stanco di studiare,
telefonai all'amico e l’invitati a prendere un caffè notturno. Lui, chiaramente,
riggettò la mia proposta e mi diede del folle. Io chiusi i libri, raggiunsi il
bar e vi permasi fino alle 03:15! Il mattino, mi svegliai stanco, andai in facoltà
sostenni l’esame e lo superai con un bel voto. Anche il mio amico sostenne la
prova e la superò con un voto più basso del mio ! Secondo voi chi è stato l'Intelligente?
Non parlo del simaptico fortunato, ma dell’intelligente.
Credo d’esser stato io e ve lo dimostro.
Non parlo del simaptico fortunato, ma dell’intelligente.
Credo d’esser stato io e ve lo dimostro.
Sia il caffe sia l’esame
recano felicità. Una persona intelligente, in senso comune, sacrifica l’uscita
notturna per l’esame. Un bambino capriccioso desidera il caffe di messanotte e
batte i piedi sul pavimento fino a quando non l’ottiene. Questo poiché è un
bambino ed è poco intelligente in senso comune. Giusto ? Io rietngo che l’intelligente
in senso vero sia il bambino, e non il ragasso maturo.
L’esame è un evento aleatorio: non sappiamo a priori se lo si supera o meno. Il caffe è un evento certo, sicuramente apporterà beneficio. Si conviene a ciò con un ragionamento semplice, ma contorto e paradossale.
Sono desiderabilissimi sia il superamento dell'esame sia il relax del caffè, tuttavia uno è certo l'altro no. Se si è orientati al piacere ed al bensessere, intelligentemente si opta per l'"oggetto" più certo, in questo caso il caffè.
Questo discorsetto è un palese esempio di ragionameto rassioanle, frutto di intelligensa in senso vero.
L’esame è un evento aleatorio: non sappiamo a priori se lo si supera o meno. Il caffe è un evento certo, sicuramente apporterà beneficio. Si conviene a ciò con un ragionamento semplice, ma contorto e paradossale.
Sono desiderabilissimi sia il superamento dell'esame sia il relax del caffè, tuttavia uno è certo l'altro no. Se si è orientati al piacere ed al bensessere, intelligentemente si opta per l'"oggetto" più certo, in questo caso il caffè.
Questo discorsetto è un palese esempio di ragionameto rassioanle, frutto di intelligensa in senso vero.
Ho analissiato il problema individuandoneto la meta: felicita.
Concludiamo col dire che
intelligente è chi è in grado di analissare le situassioni con incorrotta
rassionalità e non si lascia abbagliare dalla gravità e dalla serietà delle
situassioni medesime.
Ad inficiare il pensiero
ci pensa l’età mentale, concetto apparentemente positivo. Più si diventa
maturi, più si diventa seri e ponderati, più si abbassa il livello di
ragionamento, più ci si coinvolge, più si da ascolto alla massa, più si
diventa stupidi; semplicemente: crescendo si segue, restando bambini si conduce.
Intelligensa ed età menatle sono inversamente proporsionali, si guardi il grafico. Come c’insegna Erasmus da Rotterdam:
Chi va contro natura facendo mostra di capacità fittizie e
forzando le proprie reali inclinazioni riesce solo a raddoppiare il difetto.
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