Caro Popolo del web,
torno alla ribalta per
condividere con voi un’idea che, seppur covata da molto tempo, è tornata a
virare nella mia mente proprio pochi minuti fa, mentre scorrevo il diario di
Facebook.
Mi sono imbattuto nell’immagine
qui riportata ed ho evito quanto attendibile sia la mia opinione sul paradosso della
realtà.
La realtà è quella cosa tanto cara ai Capin Uncino, ossia a quegli adulti, più volte bersaglio dei miei dardi avvelenati, scoccati con l’arco della rassionalità e della fede.
La realtà è quella cosa tanto cara ai Capin Uncino, ossia a quegli adulti, più volte bersaglio dei miei dardi avvelenati, scoccati con l’arco della rassionalità e della fede.
In primo luogo, occorre
definire la Realtà e la Mensogna, per poi tracciare il confine fra le due
entità e verificare la vicinansa ad una delle due e la falsità ipocrita degli
adulti che, cercano la realtà, ma non hanno il coraggio di afferrarla, una
volta trovata.
Data
una entità, una situassione, un fatto, un qualcosa dalla quale desiderate
partire, è comune pratica interrogarsi sulla veridicità della stessa: “È
vero ciò ?” Ci si pone questa domanda, consciamente, inconsciamente,
palesemente o tacitamente, poiché non si è in grado di accettare una realtà
avulsa da un paradigma socio-culturale al quale siamo chiamati ad obbedire. Se
una roba si aliena da un set di regole o possibilità predefinite, essa viene
bollata come poco attendibile, falsa o da valutare in altri modi, ma non è mai accettata a primo
colpo.
Ritengo
sacrosanto e legittimo dubitare delle determinassioni a noi giunte, ma al
contempo, un’eccessiva sfiducia nei confronti dell’ignoto, ottunde lo sviluppo
intellettuale e sociale, lasciano l’uomo all’età della pietra.
Spogliando
il precedente testo della capsiosa filosofia –fruibile dai pochi eletti che
hanno avuto sufficiente fegato ed umiltà di leggere, per comprendere e non per
denigrare- , esplicito il concetto in termini più comprensibili: Se una roba
non è consueta, è finta! Questo vien detto ogni qual volta qualcosa di ignoto
giunge ai nostri orecchi, ai nostri occhi! Possiam ora dire che falso è quello
che non ci piace, quello che è troppo esotico per essere considerato normale e
vero, e questo perche non si ha sufficiente coraggio di afferrare la propria
vita con due mai e far di essa un opera d’arte [ispirato da Giavanni Paolo II,
Gabriele D’Annunsio, non rammento].
Quando
qualcosa compare dinansi ai più, questi chiedono se è vera o meno, poiché non
son convinti della sua natura, e questo perché rifiutano gli strumenti del
discernimento, dato che sono dei plagiati, dei tristi, degli adulti infelici,
intrappolati in una vita squallida da loro costruita!
Bohr
scrisse: “Ogni cosa che noi chiamiamo reale è fatta di cose che non possono
essere considerate reali”. La realtà,
per sua definissione, è costituita da quanti e bosoni irreali, che nel loro
complesso costituiscono un entità semplice e volgare che noi chiamiamo realtà!
[Aforisma di Fritz Von Baumann, L’Ingegnere]. L’incapacità di scorgere l’origine
ed i costituenti della delle situassioni in oggetto, ossia di quelle della cui
realtà dubitiamo, e la facilità di accedere e ghermire il tangibile, grossolano
e semplice, è indice della povertà intellettuale che caratterissa l’odierna
società, consensualmente privata della capacità di maturare un idea propria e legittima,
in nome della Vita! Siamo parte integrante di un gregge di pecore, felicemente
e volontariamente instradato sulla via del mattatoio, nel quale verrà applicata
la sentensa di morte, dalle stesse pecore comminata, al sol fine di essere
insignite del glorioso titolo di Adulti! Donne e Uomini fieri del agognato
titolo di Adulti, vi siete suicidati al sol fine di leggere ADULTO nel vostro epitafio!
Belate
pecorelle, se ritenete vero il belato e se questo è un comportamento adulto!
Bheeeeee,
Bheeeee, Bheeeeee
Nessun commento:
Posta un commento