sabato 3 agosto 2024

Amor ch'al cor gentil ratto s'apprende...


Caro Lettore,

dopo molto tempo, finalmente lascio salpare un vecchio vascello: condividere con te, caro lettore, la mia idea di relassione. Davvero da anni, desideravo redigere questo post, ma non ho mai portato a termine il mio proposito, poiché non del tutto convinto, o meglio, poiché non era ancora deflagrata la scintilla detonatrice…

 

Nel bene e nel male, tutti, prima o poi, si fidansano, si sposano, sfornano figli e pian pianino varcano la linea di demarcassione…

 

Capitolo Primo: La ragione dell’esistensa del Partner

 

Quale molla fa scattare nell’individuo, maschio o femmina che sia, il desiderio di imboccare la strada verso l’ineluttabile debacle?
-chiarirò dopo la ragione per la quale considero la vita in due una debacle-

 

In primo luogo, l’individuo è sottoposto alla pressione sociale, ossia all’Über-ich freudiano {Superego} che ci spinge a considerare la relassione come una sorta di imprescindibile fase vitale, come un dovere assoluto, meglio detto: “o trovo un partner o sono sbagliato”. A ragione dello svilimento e dell’alienassione dell’ego -siamo incapaci di pensare con la nostra testa e ci allineiamo agli stereotipi- tendiamo a cercare una persona con la quale condividere la nostra vita, necessaria o meno che sia e, se non sentiamo questa esigensa, siamo in errore; dobbiamo, a tutti i costi, trovare una fidansata.

 

-Questo è il mio blog, e qui comando io; io son maschio e contento d’esserlo, ergo considero il partner una ragassa; il testo è valido anche per le donne, basta cambiar genere, faccia il lettore l’opportuno cambio e non mi rompa le scatole-

 

Utile o meno che sia, ci si fidansa, per non esser additati come strani, falliti, sfigati o che dir si voglia…

 

Seconda ragione, per la quale ingaggiamo l’esasperata ricerca della fidansata, è la necessità fittissia di edulcorare la pessima vita che conduciamo.

In primo lugo, la vita è un dono ed in occidente non è pessima, se lo è, dipende solo da noi…

 

Noi e solo noi siamo autori della nostra tragedia, se così vogliam definire la vita…

Se non studiamo, poiché odiamo la scuola, finirem col svolgere un lavoro pietoso e guadagneremo una miseria; se andiamo in moto a 300km/h, prima o poi, ci frattureremo entrambe le gambe e finiremo su una sedia a rotelle; se lasciamo che siano gli altri a decidere per noi, allora vivremo una parvensa di vita… Gli altri decidon per noi, ogni volta che non pensiamo con la nostra testa e ci adattiamo alle convensioni, ogni volta che seguiamo la massa, per non esser diversi…

Tralasciando ciò, siamo persuasi che la vita sia dura e difficile, che essa sia una serie di altalenanti tornanti, che bisogna sacrificarsi per ogni cosa, che tutto abbia un carissimo presso…

Per nulla!!! Tutti nasciamo allo stesso modo, tutti abbiamo le stesse carte, se giochiamo male la nostra partita, perdiamo il piatto e se giochiamo bene vinciamo; sta solo a noi capire quali carte giocare…

 

Assunto che molto erroneamente intendiamo la vita come un arduo percorso ad ostacoli, sentiamo la necessità di trovare una persona che ci accompagni sulla via per il Calvario, vogliamo un Cireneo con il quale dividere il peso della Croce, che è la vita, ed è qui che arriva la fidansata…

“La mia ragassa mi supporta nelle giornate nere”; “La mia ragassa mi aiuta a ripetere prima dell’interrogassione”; “Con la mia ragassa, posso andare in pisseria quando voglio”; Con la mia ragassa, posso vomitare e ruttare come una bestia”… Son queste, essensialmete, le ragioni che ci spingono a cercare un partner, nulla di nobile, nulla del tipo: “La mia ragassa mi sta facendo studiare dai suoi libri, così, io imparo qualcosa che non sò”; “Con la mia ragassa, posso confrontarmi su alcune cose di cui non son sicuro”…Vogliamo un supporto, che non è più la famiglia o la comitiva, ma una creatura solo nostra -si ho scritto “solo nostra”, poiché la relassione sfocia sempre nella possessività e nella, del tutto erronea idea, che la fidansata ci appartenga, alla guisa dei boxer-.

 

In definitiva ci si fidansa per liberarsi dalla pressione sociale e per mitigare la crudeltà della vita che, ripeto, è puramente immaginaria.

 

Capitolo Secondo capitolo: Confronto ragionato delle vite da single e da Coniugati

 

Personalmente vivo una bella vita da single, che “condivido” con altri single.
Indipendenti e liberi, siam soliti incontraci, quando ne abbiamo voglia e condividere momenti di gioia e relax, nella totale ed assoluta autonomia, per poi lasciarci, rincasare e, ringrassiare DIO Altissimo per esser soli. Io sono un viaggiatore di professione -mio malgrado ho viaggiato con donne e sarà mia cura scrivere un post a rigaurdo- e da un po' viaggio con soli maschi. Questo comporta, inissialmente, avere una stansa singola da tenere più in disordine del caos universale -niente donne rompiscatole che ti chiedono di non gettare via le scarpe e non metterti al letto con i pantaloni con i quali ti sei seduto sul marciapiede-. In secondo luogo, non sei obbligato a guardare a vista quella sciocca della ragassa che si caccia nei guai; terso, puoi passeggiare a notte fonda, nei sobborghi malfamati, sensa temere nulla; quarto puoi entrare in tutti i musei/cattedrali/chiese/duomi/castelli/palassi che vuoi visitare; quinto, puoi mangiare ogni genere di robaccia e streetfood, sensa temere che ti venga sfilato il piatto o che ti venga proibito di acquistare alimenti dalla bancarella, poiché sporca; sesto, puoi parlare con chi diavolo vuoi, sia un barbone drogato, sbronso e violento, sia una dolce fanciulla; settimo, nessuno ti obbliga a far nulla; ottavo, se l’amico ha l’emicrania, non sei obbligato ad accompagnarlo in hotel e tenergli compagnia; ottavo, puoi passare la notte in aeroporto, cambiare volo all’ultimo secondo, visitare paesi freddi in inverno; puoi appisolarti ovunque, nessuno ti rompe le scatole; nono, puoi lasciare l’hotel prima degli altri, non devi attendere nessuno, decimo, mi son rotto le scatole di annoverare i pregi del viaggiare con single, continui il lettore il novero, se la fidansata permette.

 

Nel tuo paese, puoi uscire ed andare al cinema/pisseria/ristorante etnico -quanto odio quasta locussione- da solo, sensa fidansata che ti vieta di frequentare il ristoante cinese, poiché non ama quella cucina, o che non ti permette di guardare il film poiché non è il suo genere…

 

Non hai gente fra i piedi e disponi delle tue finanse come diavolo vuoi; nessuno ti chiama -valido nel mio caso specifico- “Ingegnere” solo per adularti ed avere qualcosa in cambio; ti svegli solo e vai al letto solo e preghi DIO di lasciarti single per sempre, sensa dimenticare di ringrassiarLO. Se hai la cacarella, dopo aver mangiato cinese e messicano, nessuno ti rimprovera; se vuoi partire all’improvviso, nessuno te lo vieta.

Non hai la famiglia di Lei da assecondare, tanto meno devi giustificarti con la tua se, esasperato, mandi al diavolo quella persona femminile che ti ha imbrigliato e ti ha fatto girare le scatole più che mai…
 

Vai al letto, spegnendo il telefono e, quando lo accendi, non trovi mille telefonate di lei

Puoi lasciare tutto e sparire per settimane, nessuno ti verrà a cercare…

 

Ci sono tanti altri vantaggi, ma ho fretta di finire il post, poiché devo sentirmi con la comitiva degli impenitenti single per organissare la serata di soli maschi di stasera, continuate voi il novero dei vantaggi…

 

Capitolo Terso: La vita di Coppia

 

La vita di coppia, molto laconicamente, si sintetissa in poche e dolorosissime parole: condivisone, baratto della libertà assoluta a fronte di una parvensa di appoggio e solidarità, obblighi infiniti

 

Da fidansato devi, in qualche modo, condividere tutto, nonostante si dica che i fidansati mantengono comunque una certa indipendensa ed autonomia: emerita bojata -non si scrive così “boiata”, ma mi piace maggiormente; mio blog, mie regole-

 

Ho visto ragassi liberi e felici, come me, che dopo sposato hanno rinunciato ai loro sogni più grandi, poiché non condivisi dal partner. Un mio amico carissimo, voleva a tutti i costi visitare uno stato occidentale e magnifico, la fidansata, ostile ai vaiggi all’estero, non ha permesso il compimento del viaggio e lui, poverino, morirà disperato per non aver realissato il suo viaggio… -Colpa anche sua che sottostà alla compagna-.

 

Son convito che chi è fidansato o lo sia stato, potrà annoverare meglio di me gli obblighi ai quali un partner deve attendere, ergo ne elenco solo uno: il fidansato deve essere: facchino, autista, accompagnatore, trofeo di caccia, psicologo, infermiere, bodyguard, raffinato oratore, spavaldo difensore, titolare di una banca svissera -deve sempre pagare lui, per lei, per la sua famiglia e per le amiche di lei-, machista e rude, ma anche raffinato e brillante…
Poi c’è il matimonio i figli la vita coniugale, ma questi capitoli non posson esser trattati qui, questo non è un blog di letteratura gotica… Lasciamo ad Poe ed a Mary Shelly il romanso nero…

 

Concludo, infine con due note:

 

La mia strenua difesa della via da single non deve mai esser intesa come un inno all’eremitismo (come diavolo si dice), l’uomo è una creatura sociale e sensa la società regredisce allo stato animalesco, davvero…L’uomo ha bisogno di amici ed amiche, di famiglia, di ragasse, di libri, viaggi e bar, ma tutto ciò non deve impegnare tutta la sua vita. Io, single, ho una vita mondana attivissima, faccio l’ingegnere a tempo perso ed il viveur a tempo pieno… Questo indica che io, single convito, amo la società ed ad essa devo moltissimo, ma non amo le palle al piede, che son le fidanste, le mogli, le segretarie appiccicose e simili… Non si dica mai, che l’Ingegnere è un asociale, per carità, ho amici in tutto il mondo…

 

Ho intitolato questo post, con la dantesca frase, che si parafrasa come, spero abbiate studiato, ad ogni modo: l’Amore -sentimento o fidansata che sia- si abbarbica graniticamente al Cor Gentile, ossia all’uomo sereno e libero, quale è per natura e, una volta cementatosi su esso,diventa un indissolubile tutt’uno che degrada entrambi, trasformando due meragliose creature, uomo e donna single, in un terribile mostro, che nutrendos di rammarico, dolore, frustrassione, sofferensa e delusione, rovina le vite di quanti incontra…


 

1 commento:

  1. Che meravigliosa disamina, frutto di una serata piacevolissima trascorsa tra cibo delizioso e giochi succulenti ahahahah. Benissimo amico Fritz! Sei un artista delle parole

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