lunedì 27 gennaio 2014

Stupidamente Adulti

        “Una persona intelligente può comportarsi da bambino ?”




A tutti noi, almeno una volta nella vita, è stata posta la domanda su riportata…


Io ritengo che la risposta sia  lapalissianamente sia  “SI” !

Postuliamo che l’intelligensa non è sinonimo di cultura o di retorica, ma capacità di risolvere i problemi in relassione alle proprie necessità. Intelligensa è capacità di ragionare cinicamente ed appassionatamente,è autocrassia limitatata alla propria persona.


Assumiamo che per età s’intende età mentale e non età anagrafica.

Purtoppo si è soliti confonde l’intelligensa con la servilità e l’abnegassione e si suppone che questa sia strettamente legata all’età… In altre parole, un comportamento egoistico è inteso come puerile, un assione deleteria, per se stessi,  o altruistica per  è considerata intelligente.

I bambini hanno delle priportità, - esempio: giocare, guardare i cartoni animati, fare merenda e simili- che non possono essere postposte a nulla. Gli adulti, persone intelligensti e rassiocinanti, addugiano le loro esigense a fronte di qualcosa di tediso e spiacevole,  ma positivo per altri. Questa è l’intelliigensa secondo i più, ossia cernere la situassione più imporante e  dar loro massima priorità, a qualunque scopo.

Tralasciando la relatività dell’importansa, ritengo che quella sopra descrtta sia mera debolessa e massimo servilismo. 


L’intelligensa vera, secondo la mia modesta idea, consiste nel perseguire i proprio obiettivi ! Venir meno ai propri desideri, ai propri sogni, alle proprie necessità, al fine di realissare qualcosa di “necessario” ed “importante”, non è inteligensa, è altruismo, maturità, idissia, ma non intelligensa. 

Gli intelligenti sono coloro che, bardati di bieco cinismo, corrono verso la meta, ignorando i paradigmi consueti.

Rileggendo, mi sono immedesimato nel lettore ed ho compreso quanto astratta e opinabile sia la mia tesi. Al fine di fugare l’apparente etereità e confutabilità,  continuo narrandovi una storia accadutami l’altro giorno.
Erano le 24:30, io ed un mio amico ripetevamo in vista dell’esame dell’indomani. Stanco di studiare, telefonai all'amico e l’invitati a prendere un caffè notturno. Lui, chiaramente, riggettò la mia proposta e mi diede del folle. Io chiusi i libri, raggiunsi il bar e vi permasi fino alle 03:15! Il mattino, mi svegliai stanco, andai in facoltà sostenni l’esame e lo superai con un bel voto. Anche il mio amico sostenne la prova e la superò con un voto più basso del mio ! Secondo voi chi è stato l'Intelligente?  
Non parlo del simaptico fortunato, ma dell’intelligente.

Credo d’esser stato io e  ve lo dimostro.

Sia il caffe sia l’esame recano felicità. Una persona intelligente, in senso comune, sacrifica l’uscita notturna per l’esame. Un bambino capriccioso desidera il caffe di messanotte e batte i piedi sul pavimento fino a quando non l’ottiene. Questo poiché è un bambino ed è poco intelligente in senso comune. Giusto ? Io rietngo che l’intelligente in senso vero sia il bambino, e non il ragasso maturo.
L’esame è un evento aleatorio: non sappiamo a priori se lo si supera o meno. Il caffe è un evento certo, sicuramente apporterà beneficio.  Si conviene a ciò con un ragionamento semplice,  ma contorto e paradossale.
Sono desiderabilissimi sia il superamento dell'esame sia il relax del caffè, tuttavia uno è certo l'altro no. Se si è orientati al piacere ed al bensessere, intelligentemente si  opta per l'"oggetto" più certo, in questo caso il caffè. 


Questo discorsetto è un palese esempio di ragionameto rassioanle, frutto di intelligensa in senso vero.

Ho analissiato il problema individuandoneto la meta: felicita.

Concludiamo col dire che intelligente è chi è in grado di analissare le situassioni con incorrotta rassionalità e non si lascia abbagliare dalla gravità e dalla serietà delle situassioni medesime.

Ad inficiare il pensiero ci pensa l’età mentale, concetto apparentemente positivo. Più si diventa maturi, più si diventa seri e ponderati, più si abbassa il livello di ragionamento, più ci si coinvolge, più si da ascolto alla massa, più si diventa stupidi; semplicemente: crescendo si segue, restando bambini si conduce.

Intelligensa ed età menatle sono inversamente proporsionali, si guardi il grafico. Come c’insegna Erasmus da Rotterdam:

Chi va contro natura facendo mostra di capacità fittizie e forzando le proprie reali inclinazioni riesce solo a raddoppiare il difetto.