martedì 20 giugno 2017

Notte Prima degli Esami

Oggi, eccessionalmente ho ascoltato il TG ed ho appreso che domani avranno inissio gli esami di stato e, inevitabilmente, ho fatto memoria dei miei esami e della mia Notte Prima degli Esami.
Sono trascorsi un po’ di anni dai tempi in cui ero un diplomando… All’epoca ero un ragasso serio, inquadrato, che vestiva in modo normale, ascoltava i genitori e, quella notte, su suggerimento di Mamma, cenai con un piatto di ravioli ricotta e spinaci, conditi con burro e salvia -cena leggera, che non mi avrebbe appesantito-, andai al letto presto ed il giorno dopo, con il mio soliti ritardo da ragasso snob, arrivai a scuola sereno e riposato, svolsi la prima prova. Tornai a casa, pransai e studiai per la prova dell’indomani; così per tutti i gironi degli esami di maturità.

Con il diploma in tasca e gli occhi rivolti al Politecnico di Bari, mi godetti l’estate, poi l’autunno e, in quel mentre, qualcosa mi cambiò per sempre…Il tempo trascorreva ineluttabilmente, la mia vita andava a gonfie vele, il mio anno sabbatico volgeva al termine ed i cancelli del Poltecnico di Bari si spalancavano dinansi a me. In quel momento pensai che fosse giunta l’ora di tornare il ragasso serio che ero, gettar via la voglia di ilarità e studiare sodo, fin da subito, anche per l’esame post corsi di asseramento, ma no, infatti mariani i test di accesso. Sebbene una cosciensa agonissante mi implorava di studiare per il primo esame universitario, un’altra enità, della medesima natura, mi diceva che non era necessario e che dopotutto non era un vero esame… Non so se per Divina Intercessione o fortuna da matricola, passai i test ed abbracciai l’Ingegneria, in attesa di ricongiungermi al grande amore della mia vita: l’Elettronica. Da novembre in poi inissiai a sotenerere esami ed esoneri, pensando ancora per poche volte, agli esami di maturità. Sempre più impantanato nella mondanità d’alto borgo, ordii la mia vendetta: studiare poco, ma intensamente, imparare tutto, ma sensa fatica, godere di ogni singolo secondo, collessionando divertimenti e successi. Piovevano i trenta, i diciotto e qualche bocciatura, il tempo in cui si studiava prima degli esami era terminato e con la sua dipartita mi aveva insegnato che non sono le ore dedicate allo studio a coglie i bei voti, ma la qualità dello studio e della vita. Sempre più persuaso di tal verità, tutt'oggi conduco una sempre più intensa “Vita da Ingegnere”, colma di successi e a volte intervallati da ritardi e diciotto, ma non è un problema, dopotutto domani è un altro girono, quello dell’esame che farò e che passerò con l’aiuto della rassionalitò e del Formamentis o rifarò a luglio o quando ne avrò voglia…
 Della Mia Notte Prima degli Esami e dei Ravioli in Bianco non resta che un vago ed infelice ricordo, abbellito dalla consapevolessa che c’è redensione per tutti, ma soprattutto per quelli che hanno abbastansa fegato per dire: - Cosa vuoi che sia, sono Fritz Von Baumann…!-