lunedì 31 luglio 2017

Halloween Estivo: La Spiaggia!

L’estate è l’attesa stagione che, tradissionalmente, evoca il mare, il sole, il caldo, il divertimento il relax….e tutto quello che aliena il cupo inverno, che ci ha stretti nella morsa del freddo, ci ha costretti nei banchi di scuola o sul posto di lavoro, che ci è cotanto ostile. Indubbiamente l’estate ha il suo fascino: il caldo che ci libera dalla quotidianità, le tanto agogniate ferie, le lunghe giornate da spendere in allegria e spensieratessa e, ciliegina sulla torta, il mare. Il mare, quella immensa distesa di acqua cristallina che dona refrigerio, quella morbida sabbia che ospita il nostro sinuoso copro, quel sole che ci abbronsa, rendendoci più carini, ragasse e ragassi tutti amici animati dal comune desiderio di divertimento e allegria; è davvero bella l’estate spero tanto non termini mai! Abbracciare la comune idea di estate, più o meno descritta, è facile, facilissimo, però ritengo che, in nome della ragione che ci conferisce dignità di uomini e vita, dobbiamo maturare una nostra idea; la mia è quella che segue.
Fin da bambino ho speso le mie estati andando al mare -Rimini e dintorni, Salento e provincia di Brindisi-, ma non l’ho mai amato e, con il passar del tempo, ho capito di esser tagliato per le vacanse balneari, a gran dispetto della comune cultura e della mia residensa. Bardato di rassionalità e pensiero  critico, suppongo che il mare non differisca molto da Halloween: la festa che esalta il macabro, l’orrore e turba il nostro animo!
Si, andare al mare è come festeggiare Halloween: sottoporsi ad autoeccitassione, finalissata a destare atavici timori, glorificare tutto quello che in alti giorni, viene selantemente osteggiato e reiettato.
Camminare scalsi su sabbia rovente, magari inumidita da saliva o altri liquidi organici; immergersi in una gigantesca vasca di acqua, popolata da gente di ogni tipo e colma di pipì, scarichi fognari, escrementi solidi e tante altre cosacce; stendersi su una superficie dura e sconnessa; friggere sotto l’ombrellone, come patatine nelle friggitrice, o arrostirsi al sole, come cinghiali al girarrosto, spennallti con un pinsimonio a base di salsedine, aria mefitica, e caldo afoso, non mi sembra così allettante. A volte gli scogli o i sassi, sostituiscono la sabbia, facendoci cadere dalla padella sulla brace: pietre affilate come pugnali di Jack the Ripper, o pseudo sfere dure come balle da bowling e idiosincartici materassi vengon sovente preferiti alla granulosa sabbia, a dimostrassione dell'anelata crudeltà ricercata dal bagnante!
Si trovan poi le persone: donne e uomini di ogni ceto, tutti lì, tutti assieme, tutti amici falsi ed ipocriti, pronti a giudicare. Ogni donna che muove un muscolo è come una modella che deve sfilare assieme ad altre cento, giudicata per il suo fisico, il suo fascino, il suo portamento, da improvvisati giudici di un consorso di bellessa, assegnanti a tal ufficio dall’antico principio, secondo il quale tutti possono giudicare tutti. In primo luogo nessuno può giudicare, poiché nessuno consoce l’altrui vita, autrice di comportamenti e sembianse, in secondo luogo, come si sentono le donne sotto il severo sguardo di avvenenti ragasse, di uomini ansiani e coetanee ? Difendiamo le donne, eppure in spiaggia le scherniamo come fossero assassini alla gogna, o animali alla fiera del bestiame. Si, la tristissima affermassione no tradisce la realtà: quando si va al mare le donne vengono scrutate come animali ad una fiera! Gli uomini, custodi della virilità, devon avere fisici marmorei, camminata fiera, espressione seria e sguardo minaccioso, dato che qualcuno ha stabilito che l’uomo dev’ esser così o è un perdente! 
Poi i bambini, i piccoli uomini brillanti a scuola, amabili creature, futuri attori di una società migliore dell’attuale che, quando sono in spiaggia, dimenticano le lessioni scolastiche, parlano come scaricatori di porto, sputano, lanciano sabbia, si picchiano come feroci pugili...
Alcuni, poi, si cimentano, nella crudele arte della pesca. Bambini frignati supplicano i genitori di pescare pesciolini, da gettare nel secchiello, coprire di sabbia, da agitare come palle appese all’albero di Natale, da mostrare fieramente a passanti; tutto ciò per puro macabro gioco, che richiama Halloween e dimentica che, anche, i pesci sono esseri viventi. Uomini che, dopo la pesca, guadati da tutti -gente sensibile e bambini- preparano le prede. Giunto un coltello da tavola, il pescatore, con un sorriso sadico, infila la lama nella gola del pesce e la tira giù, per poi squartare l’animaletto ed eviscerarlo, gettando qui e lì le interiora, magari, sui piedi di un bambino sopraggiunto mente il macellaio era distratto. Poi c’è il polpo, quella simpatica pallina con tanti tentacoli, che viene violentemente sbattuta sugli scogli, con tutta a forsa e la rabbia di cui è capace un uomo. Sbuca poi il pescatore generoso, che apre il retino, afferra un pescetto, gli stacca la testa a morsi e lo da ad una bambina curiosa, invitandola a mangiare ed assaporare il mare -suppongo che la pericolosità di tal pratica non necessiti di commenti-. 
Con il termine della bella stgione, tutti rincasano portando con loro souvenir del mare, quali la sabbia, l'abbronsatura e la località balneare della stagione appena conlusasi.
Relativamente all'abbrosantura, ritengo che essa sia un rituale di singolare natura: rincasare bruniti, come ebrei incaricati di costruire piramidi per il faraone o schiavi nelle piantaggioni di caffè, è uno dei più bei trofei che il bagnante possa portare a casa. Non ho mai pensato che l'assimilassione agli schiavi e le malattie cutanee dovute al sole siano cose gradevoli ed appressabili, tuttavia ad halloween tutto  può accadere!
La sabbia, quella insidiosa polverina che s'insinua in ogni ancolo della casa, che sporca il piatto doccia ed il fondo della vasca da bagno -nulla che mi faccia più schifo- è un altro discutibile tesoro. Sono solito infuriarmi veementemente, quando i miei cari tornano a casa insabbaiti e spocano il corridoio ed il paviemto di sabbia, però la gente gradisce vivere nella polvere lavata con urina ed altro e portarala a casa, però.....
Infine c'è il paese delle vacanse e da diversi anni il Salento e la Calabria costituiscono due status symbol: sono ricco se vado al mare lì. Vi chiedo e mi chiedo, c'è molta differensa fra il mare salentino/calabrese e gli altri, la trasparensa dell'acqua ed il colore della sabbia intensificano i viscerali sentimenti e le voluttuose idee che muovono le masse verso il mare ? Rassionalmente, ritengo che lo stato liquido dell'acqua e quello solido della sabbia siano conservati anche in altre località e che non ci sia una spiaggia miglire di un altra, dato che le attività ed i paesaggi sono i medesimi. Sebbene plausibile, la mia idea è osteggiata dal filisteismo della gente, che ammira coloro i quali vadan in simili posti ed ambiscono a tali località.
Supponengo che la mia esaustiva e cruda descrissione della spiaggia abbia reso la similitudine con Halloween e che non necessiti di ulteriori parole!


Buon Halloween gente! Benvenuti in spiaggia, quello 

spassio-tempo in cui la violensa sugli animali e le persone, l’auto tortura, la maleducassione ed il caldo sono i personaggi, oltraggiati ed odiati per un intero anno ed amati e festeggiati per tre mesi!
  
Trick or treat ?