venerdì 25 febbraio 2022

La Polonia, l'Ucraina e dintorni

 

Caro Popolo del web,

come ben sai, non è mio costume interessarmi della cronaca o, peggio, servirmi di questo spassio per commentare l’attualità, tuttavia questa volta sono stato toccato nel profondo e sono qui per esternare tutto il mio dolore, la mia ira furente ed il mio fervido desiderio di sculacciare mio fratello e mio cugino.

Cosa mi è successo? Dovevo partire per Varsavia, ma quel gran simpaticone di Vladimir si è ricordato di avere dei fratelli nell’Ucraina dell’est ed è andato a liberarli da una prigione immaginaria o reale che sia e, con la sua liberassione, ha imprigionato me!  Non indugio con la retorica a me tanto cara, giungo al dunque: una lieve bressa di guerra ha smosso un po' di terra qui in Europa ed i grandi uomini che son mio cugino e mio fratello hanno deciso di non partire per la Polonia. Immagina la mia furia…

Sono stati spesi molti denari per acquistare una lavatrice, ergo preferiamo lavare i panni sporchi a casa nostra e stenderli a Norimberga, poiché lì vorrei portare gli autori di questa schifessa…

 

La Storia insegna che al termine delle guerre, conseguentemente alla caduta degli imperi ed a posteriori di eventi epocali vengano ritracciati i confini degli stati e che questi vengano delineati un poco a casaccio, sensa tener conto del popolo e delle sue simpatie. Il Medioriente è da sempre sede di tafferugli, guerre, guerriglie e cose brutte, poiché è una terra mal divisa: con la caduta dell’Impero Ottomano furon creati stati e staterelli popolati da genti che si son sempre odiate e non ha mai condiviso nulla, basti pensare che lì ci sono Mussulmani Sunniti e Sciiti, Ebrei e Cristiani d’Oriente, ergo è facile comprendere la sofferensa di quei popoli costretti a condividere terre nate dal nulla…

 

Una cosa simile è accaduta in Europa: con la Dissolussione dell’URSS e la fine della Guerra fredda, sono stati ripristinati paesi, delimitati da nuovi confini, e genti son state forsate a convivere in un mondo nuovo, che ben poco è durato…

Il malessere dell’Est Europa è poco noto, poiché sommesso e latente e non plateale come le guerre del Medioriente, la sola cosa che ricordiamo è, a malapena, la secessione della Cecoslovacchia, tuttavia ci sono altri simil casi, verificatisi subito dopo la fine dell’Unione Sovietica. Il Nagorno Karabakh nel 1991, il Naxçivan nel 1990, la Transistria, alla quale Putin si è poggiato in questi giorni, nel 1990 e la Gagaussia nel 1994, l’Ossessia del Sud nel 1991, l’Agiaria nel 1993 e la famosa Cecenia in più riprese, ultima nel 2009. Ce ne sono molti altri, ma ho citato solo quelli dell’area sovietica, poiché è mia sinistra opinione che presto, mosso da fraterni sentimenti, Chelovek {человек} Putin andrà a liberare le autodichiarate Repubbliche Indipendenti del Caucaso, così come ora ha fatto con l’oblast’ di Donec’k ed oblast’ di Luhans’k.

 

Lo dico per inciso, mi piacerebbe fare una digressione sulla suddivisione amministrativa dell’Ucraina, ma non mi sembra il caso.

 

Tornando a noi, ho scritto questo post per tre ragioni: in primis per raccontare la debacle di cui son vittima, in secondo luogo per condividere con il mondo quello che, a mio modesto parere potrebbe accadere ed in fine per denunciare i fatti attuali; e parto da questo ultimo punto.

 

Dal 1945 ad oggi, salvo rari e brevi episodi, l’Europa non ha più visto una guerra, la Jugoslavia è stata interessata da due momenti bellici, ma non sono stati gravi come quello di questi giorni e, personalmente, mi chiedo che bisogno c’era di far questo patatrac? A cosa serviva metter a ferro e fuoco la povera Ucraina per due pessi di terra? Era davvero necessario fare tutto ciò? Non era bello viver felici e contenti sensa guerre? Evidentemente i russi volevan ricordare come si tiene una guerra ed hanno aperto questo conflitto, giustificandolo con la necessità di dare l’indipendensa agli oblas’t orientali; questa è stata l’ultima è più plausibile ragione data. Non sta a me giudicare e non entro nel merito della cosa, lascio ai posteri l’ardua sentensa, fermo restando che ripudio la guerra e che questa guerra mi è costata un viaggio in Polonia, che non ha parte nel conflitto.

 

Volevo partire per la Polonia, per uno dei miei viaggi, volevo l’inverno che quest’anno non ho avuto, volevo mangiare i Pierogi ed i Łazanki, ma un timore infondato, come quello che potessero esserci disordini in Polonia agli albori di un conflitto in erba, e la mancansa di fegato e rassionalità della mia compagine me lo hanno impedito e sono rimasto a casa. Si non sono partito e, chiuso nel mio studio, ho indossato il colbacco polacco, rinvenuto in qualche armadio, ho preparato il tee polacco con il filtro portatomi da mia cugina polacca, ed ho sbroccato come molto raramente accade. Nel frattempo, la mia compagine ha speso il pomeriggio a guardare la tv ed a legittimare, con mera ipocrisia, la sofferta scelta di non partire. In questo conflitto non verranno attaccati paesi NATO, al massino Putin arremberà le Repubbliche Baltiche, ma non la Polonia, ergo per quale diavola di ragion non siamo partiti? Perfavore illuminami, scrivi nei commenti la ragione per la quale, secondo te, non siamo partiti. Io posso solo dirti, Popolo del Web, che sono furibondo, da mercoledì, infausta notte in cui ha annullato le prenotassioni degli alberghi, monto tutte le furie e non so se esista un personaggio nella storia o nella letteratura che abbia perso le staffe come le ho perse io in questo momento…

 

Infine, come ben sai, popolo del web, non guardo mai il telegiornale, non leggo la cronaca, non apprendo notissie, me ne sbatto di tutto. Ancora sono un ingegnere, non un politologo, uno storico, un militare, un geopolitico o u diavolo di simil sorta, ma ho studiato Storia ed ho viaggiato al lungo, ciò ha sviluppato una certa sensibilità che mi ha permesso di immaginare la situassione attuale, Donbas, nel 2009, ai tempi della Cecenia. Quando accaddero i fatti ceceni, mi documentai sulla situassione postsovietica ed appresi dell’insofferensa della Crimea, del Donbas, del Caucaso e della Moldavia e nella mia personale cartina -ho una mappa dell’Europa politica in cui segno gli stati che visito e quelli non riconosciuti internassionalmente- segnai i paesi su citati, pensando che prima o poi avrebbero fatto scalpore. Nel 2014 abbiamo assistito alle beghe della Crimea, nel 2022 a quelli degli oblast’dell’Ucraina Orientale e, mia scellerata idea, che auspico mai si avveri, presto avremo colpi di mortaio in Caucaso ed in Moldavia, ma è più probabile che si svegli il Caucaso… Mia nonna dice sempre: “Tempo ci vorrà, ma poi vedrai”….

In questi giorni, se le cose precipitano, si assisterà a disordini nelle Repubbliche Baltiche per il corridoio di Suwałki, ma la cosa non mi riguarda, ritengo sia più probabile una guerretta in Caucaso e spero di andarci prima che ciò avvenga…

 

Con l’auspicio che questa guerra finisca presto, che l’Ucraina, quella poveretta, prenda pace e che io vada presto in Caucaso, auguro a tutti buona cena; io stasera mangerò Pierogi, non Pelmeni!

 

PS Ho scritto in Assurro e Giallo per tributare la povera Ucraina 

Immagine da https://iari.site


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